Materiali circolari

Il nostro crescente utilizzo di risorse naturali sta causando danni all’ambiente e agli ecosistemi. Per far fronte a questi problemi molte iniziative politiche nazionali e internazionali mirano al raggiungimento in pochi decenni di una neutralità climatica. In questo contesto si parla sempre più spesso di economia circolare. Il concetto di economia circolare mira a utilizzare materiali già esistenti in modo più efficiente ed ecologico riducendo gli scarti destinati alle discariche. La riduzione del consumo di risorse e il riciclaggio sono fondamentali per attuare pratiche sostenibili. Al Fuorisalone di Milano 2023,  l’economia circolare è stata il tema principale di molte installazioni e collaborazioni che presentavano materiali circolari con basso impatto ambientale, nuove risorse con sempre migliori qualità. Diversi progetti presentati mirano a plasmare un futuro più sostenibile, ma non tutte le proposte circolari sono uguali. Esistono infatti materiali circolari derivati da riciclo, dal riutilizzo e dalla rigenerazione di materie prime seconde. Vediamo insieme una selezione di interessanti sperimentazioni incontrate a Milano!

Il riciclo

I materiali riciclati sono creati dal recupero di rifiuti per creare nuovi prodotti, riducendo lo spreco di risorse. Le risorse prime seconde di cui si compongono provengono solitamente da sottoprodotti di processi industriali e/o domestici. Il distretto di Isola Circolare – The Circular Village ha promosso il tema zero-waste esponendo materiali a basso impatto ambientale con materie prime naturali, biomateriali e processi di riciclo per la valorizzazione di rifiuti industriali. Lo Studio MAST di Amsterdam ha creato pannelli Ri-tagliō utilizzando legno di scarto tagliato parametricamente tramite tecnologia CNC. In questo modo sono stati ridotti gli sprechi fino all’80% ottenendo forme geometriche uniche e creative. Le proposte del settore fashion si sono concentrate sul recupero di tessuti di scarto. Alcuni dei materiali presenti erano Vifour, un materiale simil-pelle che utilizza scarti di fibre non riciclabili; e anche WasteCraft, un brand olandese che crea oggetti iconici utilizzando sottoprodotti come rottami e sfridi polimerici di altre attività produttive. Questi nuovi materiali divengono drivers per una progettazione consapevole di prodotti che raccontino la propria storia instaurando un dialogo con tutti gli utenti finali. Grazie a oggetti esteticamente iconici e “avviatori di conversazione” è possibile aumentare la consapevolezza dei consumatori sul riutilizzo di risorse prime seconde.

Il riutilizzo

Il riutilizzo dei materiali consiste nel recuperare e trasformare elementi già utilizzati in precedenza per usi diversi. L’Upcycling, ad esempio, è una forma di riciclo che prevede il riutilizzo creativo di materie prime seconde per creare nuovi oggetti con un alto valore percepito. Il settore tessile è particolarmente attivo in questa direzione, poiché la richiesta di risorse a basso impatto ambientale è in costante aumento. Tuttavia, ci sono alcune limitazioni riguardo ai materiali che possono essere riciclati, come il colore, la composizione delle fibre e la presenza di decorazioni ed etichette, che possono comprometterne il riutilizzo. In zona Tortona Rocks era presente Appcycled, un’associazione di moda upcycled nata per affrontare queste criticità e ridurre i rifiuti e i materiali usa e getta. Tra i brand presenti anche il coreano Re;Code protagonista assieme a DEKASEGI della mostra Re;collective Milan con creazioni fondate sul circolo virtuoso di risorse in cui l’alta qualità artigianale e la sostenibilità ne elevano il valore percepito. Altre sperimentazioni in ambito agro-alimentare hanno coinvolto funghi e batteri per riutilizzare degli scarti e dare vita a nuove sostanze!

Nel distretto di Isola è stato presentato Myceen, un materiale vivo e compostabile composto da spore fungine e sottoprodotti organici. Molti altri progetti presentati durante l’evento si concentravano sulla creazione di oggetti e materiali attraverso il riciclo e l’utilizzo di risorse seconde. Ad esempio PRIMA, un materiale in fase di sperimentazione che recupera risorse seconde (ceramiche, sughero, ecc.) per formare un composto plasmabile. La sperimentazione di nuovi materiali è importante, tuttavia richiede una maggiore attenzione in fase di progettazione. Possibili down-cycling in successive fasi di riciclo potrebbero comprometterne il recupero a causa dell’impiego di additivi sintetici in quantità più o meno importanti.

La rigenerazione

Wonder Matter(s), una mostra organizzata da Materially a Tortona, ha presentato vari materiali sostenibili che uniscono la sostenibilità ambientale con un’elevata prestazione tecnica e sensoriale. Covestro era presente con policarbonati realizzati da materie prime rinnovabili, come il Makrolon RE. Attraverso il riciclaggio meccanico di rifiuti organici come oli esausti, Covestro realizza polimeri ad alta trasparenza. Soluzioni come queste aiutano le aziende a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità offrendo anche alta qualità. Un obiettivo simile in termini di performance arriva anche da Icro Coating Spa. Il loro pigmento g_ink è realizzato dalla polvere avanzata dalla produzione delle matite Perpetua. Questo inchiostro non tossico è un’efficiente alternativa ai prodotti chimici tradizionali.

StoneOak è un altro esempio unico di rigenerazione, dove il tempo ha giocato un ruolo fondamentale nella sua trasformazione. Si tratta di un legno antico rimasto sottoterra per migliaia di anni in alcuni giacimenti tra Europa e Asia. Nel tempo trascorso a contatto con il terreno il legno ha perduto la sua componente lignina e cellulosica, inglobando a sua volta i minerali circostanti. Questo ha dato luogo a proprietà estetiche e di colore uniche che lo distinguono dalle altre legni presenti sul mercato.

Nuovi asset circolari

L’economia circolare è fondamentale per il futuro sostenibile del nostro pianeta. L’utilizzo di materiali circolari, derivati dal riciclo, riutilizzo e rigenerazione, può ridurre significativamente lo spreco di risorse e i danni ambientali. Al Fuorisalone di Milano sono state presentate molte sperimentazioni interessanti in questo senso, sia nel settore tessile che in quello agro-alimentare, dando vita a materiali unici e sostenibili. Tuttavia, è importante prestare attenzione alla fase di progettazione dei prodotti, per evitare down-cycling e impiegare solo additivi sintetici in quantità limitate. La rigenerazione, in particolare, si è dimostrata una soluzione molto promettente per creare materiali sostenibili ed esteticamente unici, senza compromettere le prestazioni tecniche. Emerge un cambio di direzione di progettisti e imprese, con una grande attenzione alle prestazioni associate ad una sostenibilità intrinseca. Per rispondere alle sfide delle sostenibilità tutti gli attori coinvolti dalle aziende, ai cittadini e i progettisti sono chiamati a supportare e contribuire con queste buone pratiche. Di economia circolare abbiamo parlato anche qui!

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