Avete mai sentito parlate di HEATTECH, la tecnologia del calore? Questa tecnologia è stata messa a punto in Giappone dai laboratori di Uniqlo, azienda giapponese produttrice di abbigliamento casual e intimo, insieme a TORAY Industries Inc., multinazionale leader nella ricerca e sviluppo di materiali innovativi grazie all’applicazione della chimica nel processo produttivo.

HEATTECH combina materie prime sintetiche e naturali per ottenere il meglio dalle fibre. In particolare, questa tecnologia applicata ai tessuti a stretto contatto con la pelle (indumenti intimi, magliette, collant, calze, …) permette di catturare il calore ed il vapore prodotti dal corpo e di trattenerli fra gli abiti, garantendo un effetto riscaldante. Ma come funziona esattamente?

 

Come funziona HEATTECH? Il segreto negli oli essenziali 

Il vero segreto di HEATTECH sono gli oli essenziali di alcuni vegetali, microincapsulati/contenuti nelle fibre. La microincapsulazione è un processo produttivo che permette di intrappolare delle micro-particelle di una sostanza o di un principio attivo all’interno di un’altra sostanza, tipicamente polimericaHEATTECH: pianta argan (ma non solo). In questo caso, l’olio di Camellia, già ampiamente impiegato nel settore della cosmetica per le sue proprietà idratanti, antisettiche e cicatrizzanti, e l’olio di Argan, proveniente dal Marocco e anch’esso impiegato nei settori dell’alimentare e della cosmesi per il suo effetto emolliente, conferiscono al materiale una mano incredibilmente morbida, soffice e elastica. Poiché le molecole/particelle di olio essenziale sono contenute direttamente all’interno della fibra, il loro effetto è garantito anche a seguito di numerosi cicli di utilizzo e di lavaggio.

Le fibre ultrasottili di Poliestere, Acrilico, Rayon e Spandex così trattate vengono poi intrecciate e tessute in modo da creare una maglina particolarmente elastica e deformabile che garantisce la libertà di movimento necessaria per un capo intimo.

Il materiale è quindi in grado di catturare le micro-gocce di vapore acqueo che evapora dal corpo e trasformarlo in energia termica, trattenendo allo stesso tempo l’aria calda imprigionata fra le fibre. E tutto ciò permette di svolgere un effetto complessivamente “riscaldante”, mantenendo una costante sensazione di asciutto.

 

 Innovare grazie alla natura 

Possiamo quindi affermare che questa tecnologia sia frutto di un’innovazione sia di processo sia di progetto/prodotto. Questo grazie al particolare intreccio ultraelastico delle micro-fibre e all’opportunità di arricchire le fibre di oli vegetali, in modo da potenziare le qualità del tessuto.

Infine, la stessa capacità del tessuto di assorbire le micro-gocce di vapore acqueo, fa sì che il capo risulti particolarmente antistatico e non tenda ad elettrizzarsi quando viene indossato o tolto.

HEATTECH è quindi essere un valido esempio di ricerca che ha permesso il trasferimento della tecnologia giapponese in un capo di abbigliamento high-tech ma pur sempre alla portata di tutti.

Se volete saperne di più su come sia possibile trarre ispirazione dai processi naturali per arricchire il proprio progetto, leggete il nostro articolo su BioLace.

Se invece siete curiosi di toccare con mano la morbidezza dei tessuti HEATTECH, prenotatevi per il prossimo Materials&Coffee!

 

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