Quest’anno il gruppo di ricerca di MATto non è potuto mancare alla fiera IPACK-IMA, aggiornandosi professionalmente e continuando la sua formazione! È necessario, infatti, rimanere sempre al passo con le ultime innovazioni del mercato, soprattutto in quei settori che sono soggetti a rapide mutazioni nel corso degli anni come, ad esempio, il mondo del packaging.
IPACK-IMA
Dal 3 al 6 maggio 2022, presso Fiera Milano Rho, si è svolta la 25esima edizione di IPACK-IMA, fiera internazionale specializzata nel processing e nel packaging. La manifestazione fa parte del progetto “The Innovation Alliance” in cui rientrano in contemporanea altri tre saloni:
– Intralogistica Italia, incentrata sulla movimentazione delle merci e gestione del magazzino;
– GreenPlast, rivolta alle filiere delle materie plastiche e della gomma con focus sull’economia circolare;
– Print4All, dedicata alle tecnologie di stampa industriale, converting e labelling.
Con i suoi oltre 74.000 visitatori, IPACK-IMA rappresenta l’evento di riferimento a livello internazionale dell’intero settore. L’edizione 2022, inoltre, ha dimostrato che il settore del packaging non si è mai fermato, investendo molto in ricerca e sviluppo durante il periodo 2020/2021 coincidente con la pandemia da Covid-19.
Prestazioni e sostenibilità
L’aumento dei prezzi delle materie prime e la carenza di componenti hanno creato sfide inaspettate, motivando le aziende a reagire. La capacità degli imballaggi nel preservare il gusto, prolungare la shelf-life e proteggere da possibili contaminazioni il contenuto sono alcune delle tematiche trattate dagli espositori.
I premi assegnati in occasione dell’Oscar dell’Imballaggio testimoniano la costante ricerca in termini di prestazioni legate alla protezione del contenuto, rispettando i criteri di progettazione di ecodesign. CPR System, con il redesign della cassetta per ortofrutta Redea, ha previsto non solo il riutilizzo, ma anche l’impiego di materiale riciclato e una riprogettazione per migliorarne la logistica. La foratura delle pareti e del fondo della cassetta rende più visibile il prodotto e migliora l’aerazione, preservando l’integrità e la freschezza. Le nuove cassette risultano quindi più leggere, con risparmio di quantità di plastica utilizzata.
Riutilizzo, materiali riciclati, flessibilità, leggerezza e protezione sono alcune delle parole chiave che caratterizzano le molteplici soluzioni proposte in fiera. Notevoli sono state anche le innovazioni in ottica di sostenibilità ambientale, su cui le aziende hanno dimostrato di aver investito molto per poter rispondere alle esigenze dei clienti.
Tra queste, emerge l’approccio sistemico della start-up Mixcycling di Vicenza. Attraverso un processo brevettato, Mixcycling nobilita gli scarti vegetali provenienti da lavorazioni industriali, dando loro una nuova vita. Una soluzione di economia circolare che trova applicazione in molti settori, dal packaging all’automotive, dall’arredamento di interni ai pet toys. Il sistema brevettato consiste nel fondere scarti di fibre vegetali con polimeri ottenuti da risorse organiche rinnovabili, di riciclo o vergini. In base alla tipologia di fibra vegetale utilizzata (sughero, legno, lolla, miscanto, caffè, fiori), il prodotto finito ne manterrà nel tempo anche le proprietà olfattive.
Anche l’azienda Di Mucci adotta un approccio sistemico e, in occasione della fiera, ha presentato Vincentius. Si tratta di un film biodegradabile che deriva da scarti agricoli e che offre elevata trasparenza, flessibilità, ottima saldabilità e buona resistenza alla trazione. Inoltre, è progettato per confezionatrici automatiche ad alta velocità, è adatto al contatto alimentare e possiede la certificazione OK INDUSTRIAL COMPOST.
Un’altra proposta di film biodegradabili e compostabili è di SAES Coated Films SpA, azienda specializzata in soluzioni ad alta barriera per imballaggi flessibili basate su tecnologie di rivestimento brevettate. In occasione della fiera, ha presentato Coathink™, un film biodegradabile e compostabile accoppiato grazie ad una tecnologia a base acqua. Il materiale offre ottime proprietà di barriera all’ossigeno e all’umidità, prolungando la shelf-lide del prodotto contenuto. Il risultato è un packaging con un fine vita facilitato: riciclaggio (film di origine fossile) o compostaggio (film biodegradabili e compostabili).
L’aspetto comunicativo-educativo
In occasione della fiera, buona parte delle aziende ha voluto dar voce, invece, al tema della plastica e a come questa sia spesso oggetto di dibattito. Le difficoltà relative all’utilizzo della plastica non sono esclusivamente legate alla composizione del materiale, ma alla sua gestione a fine vita. In questo contesto, il packaging ricopre un ruolo fondamentale nell’educare e sensibilizzare il consumatore a un corretto smaltimento del prodotto, attraverso una comunicazione efficace e una progettazione dell’imballaggio coerente con gli intenti.
Lineapack srl di Padova, ad esempio, si è affermata nel settore del food packaging offrendo soluzioni a basso impatto ambientale, come Sbucciapack®. Nonostante sia stato brevettato nel 2012, Sbucciapack® viene presentato alla fiera perché è in grado risolvere le sfide del mercato odierno in un contesto in cui il consumatore è maggiormente responsabile rispetto a dieci anni fa.
I film sono in carta certificata PEFC® o FSC® stampati e accoppiati a materiali plastici con colori e colle a base acqua. Il sistema riduce la quantità di film plastico del 70% rispetto ad un imballaggio standard e consente di separare i due strati manualmente. In questo modo, si facilita la raccolta differenziata, rendendo l’utente partecipante attivo.
Dunque, la plastica si conferma un materiale in grado di rispondere a prestazioni anche elevate e, per tale ragione, è bene sia conosciuta approfonditamente, ma soprattutto impiegata e gestita in modo responsabile.
Il tour di MATto non finisce qui! Il gruppo di ricerca è stato anche a Packaging Première di cui vi parleremo nel prossimo articolo! Continuate, quindi, a seguire il nostro Blog!